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Immagine del redattoreMichele Lauriola

"Guerra e pace"

Secondo un noto scrittore non sono i Napoleone o gli zar – così sicuri di sé – a fare la storia: essi sono solamente delle figure, mentre chi ha realmente parte nella storia ignora la propria importanza: «l'uomo che sostiene una parte negli avvenimenti storici non ne capisce mai l'importanza».

In passato il nostro paese è stato diviso da una politica litigiosa, per lungo tempo in «guerra», desiderosa di dimostrare il proprio «saper fare» e sminuire quello degli altri.

Esattamente il contrario di ciò che oggi il vichese ha bisogno.

E’ necessario il contrario al paese e a chi ha scelto di viverci, sapendo che un presidio sanitario degno di questo nome è distante un’ora di macchina.

E’ necessario all’anziano senza macchina e nemmeno figli, tra poco(?) senza i servizi essenziali che anche la buona politica può garantire.

E’ necessario ai giovani che dovranno scegliere se partire con il nodo in gola o restare senza una ben minima prospettiva di sviluppo.

Per non parlare di un importante erogatore di ossigeno, quel settore turistico che già l’anno scorso ha registrato a Vico ben 8.000 presenze in meno.

Anche aprire solo un bed and breakfast sembrava un investimento sicuro, un’occasione di lavoro, un’idea che anche il sottoscritto aveva condiviso. Ad oggi sono in tanti ad essere scontenti per non dire delusi.

Occorre invertire la rotta, senza grosse invenzioni, facendo leva sull’esistente, su quell’incredibile patrimonio artistico- naturalistico che madre natura ci ha donato.

Occorre pianificare «operando insieme», come bravi fratelli riuniti davanti al camino di casa, per combattere la concorrenza, la superficialità, il menefreghismo, la non cultura d’impresa.

«I gioielli di famiglia» ci sono. Eccome che ci sono. Occorre studiare e lavorare sodo e soprattutto credere in un’impresa difficile ma non impossibile, magari ascoltando i cittadini, senza impedire la partecipazione al dibattito pubblico, alle loro opinioni.

Non bisogna aver paura delle idee della gente perché il consenso è parte integrante di un processo democratico di partecipazione e di condivisione.

Bisogna riporre fiducia...


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