L’ultima Pasqua...
- Michele Lauriola
- 5 ore fa
- Tempo di lettura: 1 min
L’ultima Pasqua trascorsa tra i «suoi» fedeli.
Lunedì dell’Angelo per sempre tra loro.
Mentre tutti hanno una preghiera per il «Papa sensibile», io penso alla sua energia, alla sua azione continua, ai suoi insegnamenti.
Dove c’è una «croce», spesso, c’è anche umanità, sensibilità, amore per il prossimo: il Santo Padre collezionava buone intenzioni e seminava germogli di pace odiando apertamente i «costruttori di guerre».
Sapevamo tutti della malattia e nonostante la sua faccia provata, stanca, poco sorridente, ci siamo sorpresi per come ha lasciato questa terra: il Papa è morto.
Il mondo intero è ai suoi piedi, anche coloro che avvertivano prurito dopo i messaggi e le sue «strane» idee. Non ci resta che sperare...
La cronaca locale ci offre spunti per elogiare i protagonisti di una settimana santa intensa e partecipata.
Il valore delle confraternite di certo non lo scopre il sottoscritto, ma è necessario ribadire ogni anno la fondamentale importanza di un progetto lungimirante per la conservazione dei valori, dei riti tradizionali e del ricambio generazionale, plasmati dalla fede e da un sentimento religioso assolutamente non marginale. Promozione e valorizzazione sono importanti, senza «scavalcare» però lo spirito autentico e trascinatore di una solennità sentita e vissuta da generazioni di vichesi.
Infine un plauso a chi, nonostante tutto, vuole ritornare a vivere nel suo paese natio.

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