Caro Direttore,
desidero inserirmi, forse un po’ anacronisticamente, visto il tempo trascorso e non per auto referenziare un lavoro svolto da Assessore all'Agricoltura, sull'analisi e su quanto emerso dagli ultimi articoli apparsi su Fuoriporta.
Ripercorro il mio lavoro svolto nell’Amministrazione Pierino Amicarelli prima e poi in quella di Luigi Damiani, per fornire la mia visione, di come ho inteso concepire la programmazione, il ruolo dell'Agricoltura nei nostri territori fortemente montani ove si pratica un'agricoltura eroica, quasi sempre perdente nei confronti del mercato.
Potrebbe risultare vincente solo con prodotti di alta qualità, dotati di marchio e legati indissolubilmente al territorio.
Prodotti che hanno una storia da raccontare, che si rendono interessanti, unici e soprattutto ambasciatori del territorio e di una lunga tradizione.
L’agricoltura, dunque, come prima ambasciatrice di turismo nel nostro Comune e non come Cenerentola.
Primo obiettivo: lavorare sui prodotti agricoli al fine di migliorare la qualità degli stessi e dotarli di marchio .
Primi risultati con il Consorzio Gargano Agrumi, del quale ero fondatore e Vice presidente prima e presidente dopo, perchè i nostri agrumi (arancia bionda e limone feminello del Gargano) arrivassero a fregiarsi del marchio IGP.
Tantissime fiere in tutta Italia: Terra Madre e la Fiera internazionale di Verona, ove il Comune di Vico era costantemente presente grazie agli agrumi .
Convegni di importanza strategica, per ottenere l’inserimento nel piano agrumicolo nazionale (una pietra miliare fu il convegno con l’Ass. Marmo, la dott.ssa D'Onchia dell'Assessorato Agricoltura Regionale e Giovanni Granatiero svoltosi il 21 marzo 2003 dal titolo "Studio e Salvaguardia delle risorse genetiche agrumicole del Gargano".
I nostri agrumeti fino a quel momento non conosciuti da AGEA, da lì in poi a premio con propri titoli, che facilitò il mio impegno politico.
La Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica venne due volte a Vico (15 e 16 nov. 2007 e 15 ottobre 2014) per inserire l'Oasi Agrumaria in un finanziamento nazionale, così come fummo inseriti, che vedeva solo altri quattro territori in Italia beneficiare di tale finanziamento (recupero paesaggistico degli agrumeti di importanza storica) .
Gli agrumeti dovevano essere il museo naturalistico da visitare, volano di un modo nuovo ma tanto antico di concepire l'agricoltura in zone montane.
La difesa degli agricoltori era essenziale per arrivare all'obiettivo finale (vedi stato di calamità, tutela e difesa dei prezzi dei nostri prodotti).
Pianeta olio: anche in questo settore un grande lavoro e buoni risultati.
Quattro seguitissimi corsi di miglioramento della qualità rivolti agli operatori, oltre ai convegni.
Ma sopratutto il differenziarsi da altri olii : il nostro era da olivi ultra secolari e monumentali.
Da qui mostre fotografiche, video, fino ad arrivare ad essere comune pilota per la legge sulla difesa degli ulivi monumentali, legge che prevedeva molti vantaggi a chi censiva i propri ulivi secolari.
Ultimo mio atto da assessore fu il sollecito al censimento.
Seppi, inseguito, che la Forestale (deputata al censimento) interpellato il mio successore non ebbe risposta! E così perdemmo dei soldi (come agricoltori) destinati agli alberi censiti in un misura messa a bando dal GAL Gargano.
A pensare che fummo inseriti (solo due comuni in Puglia) in un progetto di studio degli olii del mediterraneo (CENTOLIMED LIFE NATURE AND BIODIVERSITY) provenienti da olivi secolari è stato un privilegio non da poco.
Stavo creando la via degli antichi frantoi nel centro storico.
Creammo una mostra permanente con un filmato di promozione ai nostri monumenti viventi che girò l'Italia (presentato al Gargano Village 2008, poi portato in fiera dell'Agricoltura di Bari e da lì in varie fiere in Italia portato dalla Regione Puglia - Filmato di Gino Bredige)
Questo per dire che Vico del Gargano dai continui convegni era diventato il fulcro di un discorso agricolo di qualità e di una visione strategica sposata in pieno dalla Regione , Provincia, Gal e Parco Nazionale.
Eravamo diventati uno dei comuni visto come laboratorio di idee da parte dell'Assessorato all'ambiente e dall'Assessorato all'Agricoltura Regionale.
La creazione del "Gargano Village" rassegna estiva dei prodotti di qualità ma soprattutto dei dibattiti pubblici vedeva il coinvolgimento ed il confronto fattivo tra le più alte rappresentanze in campo regionale, comunitario e nazionale.
Presenze illustri quale: Raffaele de Santis (Primo dirigente VI divisione agricola Comunità Europea), Giusy Servodio (Commissione Agricoltura Senato), Enzo Russo (Assessore Regionale Agricoltura), Losappio (Assessore Regionale Ambiente), Antonio Angelillis (Assessore Agricoltura Provincia), Matteo Fusilli (Presidente Federparchi), Stefano Pecorella (Presidente del Parco Nazionale del Gargano), Matteo di Mauro (Segretario Generale CCIAA Foggia), erano presenze fisse a Vico.
Da qui la mostra dei funghi e i suoi numerosi convegni per il rilancio dei prodotti del sottobosco.
Anche qui a Vico nacque la legge regionale sulla disciplina della raccolta funghi.
Grande visibilità degli eventi, pubblicizzati anche in Rai (eravamo quasi sempre presenti. Più volte alla prova del cuoco tantissimi passaggi di Linea Verde ed Ambiente Italia oltre a Agricoltura ed Economia di Rai Tre nazionale)
E proprio alla prova del cuoco che incominciamo a lanciare a livello nazionale come prodotto tipico la "Paposcia".
Ed in uno dei tanti convegni organizzati nell'ambito del "Gargano Village", presentammo il disciplinare e il progetto per farla diventare prodotto tipico con marchio riconosciuto.
Grazie al lavoro di squadra la Paposcia venne fregiata del marchio "Prodotto Tipico da Forno di Vico del Gargano" Riconoscimento del Ministero delle Politiche Agricole ed Alimentari su proposta Regionale a segnalazione Comunale.
In tutto questo un grande lavoro anche sulla viabilità rurale, le chiese rurali, le sorgenti erano ben tenute in considerazione.
Grande riconoscimento al nostro territorio fu essere inseriti nella rete "European Cycle, Route» per percorsi di mobilità lenta.
Percorsi in parte realizzati, anche ultimamente, e che dovevano servire a collegare le sorgenti, chiese e grande patrimonio rurale e rendere le nostre case di campagna dei luoghi di accoglienza turistica.
Erano tutte azioni che miravano ad un'unica visione strategica del settore agricoltura e del nostro territorio.
L'Assessorato all'agricoltura era visto, forse lo è ancora, l'assessorato della pala meccanica e della cazzuola di cemento che rattoppa una delle tante strade rurali!
Questa è ordinaria amministrazione!
Non serve un Assessore!
Questo assessorato, bistrattato, merita, in un paese da tante potenzialità come Vico, molto di più.
Lo meritano tutti i nostri agricoltori!
Il mio è il rimpianto di non aver avuto, chi dopo di me, continuasse questo lavoro, invece di far disciogliere come neve al sole quanto fatto.
Forse è il limite della politica!
Roberto Budrago
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